Discorso del Sindaco alle celebrazioni del 150° Unità d’Italia

“Cari concittadini,

l’Unità d’Italia, di cui oggi celebriamo il 150° anniversario, ha avuto origine nei vari movimenti risorgimentali che attraversarono l’Italia nel diciannovesimo secolo e che ebbero nella spedizione dei Mille, partita il 5 maggio 1860 dallo scoglio di Quarto, l’evento principale che portò alla proclamazione del Regno d’Italia, il 17 marzo 1861.

Italia, unico Stato! Obiettivo fortemente desiderato, voluto e raggiunto grazie all’impegno di tanti uomini, noti e meno noti alla Storia, che, nonostante le diverse idee politiche e sulla futura forma di Stato, sentivano la comune necessità di unire la frammentata Penisola sotto un’unica Bandiera, in un’unica Nazione.

Innanzi tutti è doveroso ricordare il Re Vittorio Emanuele II, Padre della Patria, primo Capo di Stato Italiano, che diede al processo di unificazione un contributo decisivo sotto il profilo militare e politico. E con egli deve ricordarsi colui che fu il suo principale collaboratore, Camillo Benso Conte di Cavour, primo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia, ma soprattutto grande politico sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico e dei movimenti nazionali risorgimentali.

Altri rilevanti interpreti del Risorgimento italiano furono certamente Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, che insieme ai celeberrimi Mille e all’aiuto delle popolazioni meridionali, permise l’unificazione del Sud con il Nord dell’Italia e Giuseppe Mazzini, aristocratico che disprezzava ciò che non era cultura, intelligenza e rigore di pensiero, che con la sua organizzazione “Giovine Italia” fu portatore della ferma volontà di «Costituire (…) l’Italia in Nazione Una, Indipendente, Libera, Repubblicana».

A questi e a tutti gli altri esponenti del Risorgimento, l’Italia intera deve la sua esistenza come Stato unitario.

Anche il nostro Comune deve alla loro azione la sua Autonomia, ottenuta dopo l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia nel 1870 e la conseguente proclamazione di Roma Capitale. Fu infatti in tale periodo che le famiglie abitanti le varie contrade di Strangolagalli si riunirono in congresso autoproclamandosi “cittadini liberi da ogni dipendenza amministrativa”, staccandosi dal Governo di Ceprano ed erigendosi a Comune Autonomo.

In questi 150 anni di storia l’Italia ha saputo crescere e progredire grazie alle capacità di coloro che hanno avuto responsabilità di governo a livello centrale e locale, con il concorso e l’apporto delle varie forze sociali e al lavoro di molti cittadini.

In questo giorno di Festa Nazionale è doveroso ringraziare i militari delle nostre Forze Armate che svolgono un importantissimo ruolo nelle varie missioni internazionali di pace al fine di stabilizzare territori in cui alto è il rischio di presenze terroriste che insidiano il nostro vivere civile e in particolare un sentito ricordo va a coloro che oggi, come nel corso della storia, hanno sacrificato la propria vita per la nostra Patria.

Un pensiero particolare intendo rivolgerlo alle nuove generazioni affinché sappiano prendere esempio da chi oltre 150 anni fa iniziò il processo di edificazione della nostra meravigliosa Italia e che ci consegnarono questo grande patrimonio che va curato, rispettato e salvaguardato sempre.

Infine, consentitemi di dedicare un momento di riflessione a quanto accaduto in questi giorni in Giappone; auspico che il forte e composto popolo giapponese possa celermente risollevarsi da questi tragici eventi.

A conclusione di questo mio intervento rivolgo un deferente saluto e ringraziamento a tutti voi Cittadini presenti, alla Banda Musicale, all’Associazione Ex-Marinai d’Italia, alle Forze dell’Ordine, alla Polizia Municipale, alla Protezione Civile, agli Amministratori e dipendenti Comunali e a tutti coloro che hanno collaborato per l’organizzazione di questo evento celebrativo della Festa Nazionale per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Viva l’Italia, viva il popolo italiano!”

Strangolagalli, addì 17 Marzo 2011 – Festa Nazionale per i 150 anni dell’Unità d’Italia

Cav. Antonio De Vellis – Sindaco

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